LA REPUBBLICA del 26 ottobre 2011 

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Nonostante gli sforzi dei media di mantenere sempre alti i toni, spasmodiche le attese, storici gli eventi, ieri l´interminabile agonia del governo risultava più mesta che drammatica. Una giornata piovosa quasi in tutta Italia, lo sgocciolio soporifero sui vetri delle case che si confondeva con il borbottio delle dichiarazioni video, tutto o quasi a bassa voce e a capo chino, compresi i soliti vaffanculo di Bossi che risuonavano familiari, quasi affettuosi. Macchine scure che entrano e escono dai palazzi e intorno la normalità tetragona di Roma che tutto assorbe e tutto dimentica, e a volte appare odiosamente cinica e a volte saggia, quasi salubre nella sua bimillenaria pratica di sopravvivenza. La verità è che non è umano restare quasi vent´anni appesi alle parole, alle mosse, alle gesta di un signore che ha cercato – con un certo successo, va detto – di giustapporre le proprie sorti a quelle di un intero popolo. Alla lunga all´ira e ai sentimenti forti subentra una stremata sazietà, e infine la tanto attesa e agognata e temuta caduta di Berlusconi finirà per assomigliare, più che al crepuscolo degli dei, al fine-corsa di un qualunque governo democristiano di qualunque precedente epoca. Da parecchio tempo, del resto, di lui si parla non più come di un uomo pericoloso, ma come di un uomo noioso. 

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Michele Serra Errante è nato a Roma nel luglio del ’54. Nel ’59 la famiglia si trasferisce a Milano, dove Serra è cresciuto, ha studiato (maturità classica al liceo Manzoni) e ha cominciato a lavorare, nel ’75, come stenografo-dimafonista all’Unità, interrompendo l’università al terzo anno di Lettere Moderne. Prima redattore, poi inviato dell’Unità (per le pagine dello sport e per quelle degli spettacoli), nell’85 comincia a collaborare a Tango di Sergio Staino, dedicandosi alla scrittura satirica. Nell’89, dopo la chiusura di Tango, il direttore Massimo D’Alema gli chiede di progettare e dirigere un secondo inserto satirico e culturale. Nasce Cuore, che per due anni resta all’interno dell’Unità e poi, dal ’91, diventa un settimanale autonomo. Lascia la direzione nel ’94, per festeggiare i suoi quarant’anni e per dedicare più tempo alla scrittura. Attualmente collabora con Repubblica ed Espresso. E’ stato uno degli autori di “Vieni via con me” e, per la quinta edizione, è tra gli autori di Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio. Come autore televisivo ha lavorato con Beppe Grillo, Adriano Celentano, Gianni Morandi e Antonio Albanese. Come autore teatrale, ha scritto per Luca De Filippo, Antonio Albanese, Claudio Bisio, Milva e il Teatro Stabile di Genova. Ha scritto diversi libri: un romanzo, due raccolte di poesie, quattro raccolte di articoli e due libri di racconti. Il suoi ultimi libri: Tutti i santi giorni (Feltrinelli, 2006) e Breviario comico. A perpetua memoria (Feltrinelli, 2008)



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