L’ESPRESSO del 1 luglio 2011 

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I nonni del rock non mollano mai Vasco Rossi si ritira? E perché se Mick Jagger e Paul McCartney impazzano? Per non parlare di altre stelle. Come Jeremy Kapinski, famoso per aver mangiato piccioni crudi al raduno di Choopanooga
 
Vasco RossiL’annunciato ritiro di Vasco Rossi ha colto di sorpresa il mondo del rock: Vasco, sessant’anni il prossimo febbraio, è infatti il più giovane tra i rocker in attività. Il suo prematuro abbandono delle scene ha colto di sorpresa i colleghi.
 
Mick Jagger. Sessantotto anni compiuti (ma altri cinque li ha riscattati versando contributi volontari all’anagrafe), il leader degli Stones sta per lanciare il disco numero cento di una straordinaria carriera: una nuova versione di Satisfaction con la Royal Simphony Orchestra registrata alla Royal Albert Hall. Pur essendo una riesecuzione del brano originale, dura trentadue minuti: la maggiore durata dipende dal ritmo molto rallentato del batterista Charlie Watts. Per gli Stones ritrovarsi è sempre un piacere, anche se si riconoscono con qualche difficoltà e devono essere presentati l’uno all’altro dai collaboratori. La critica musicale ha definito "mitica" la nuova versione di Satisfaction e "mitica" l’interpretazione di Jagger.
 
Paul McCartney. Ha appena registrato un memorabile concerto alla Royal Albert Hall, accompagnato dalla Royal Symphony Orchestra. Ha eseguito una versione ancora più acustica dei suoi vecchi brani acustici, spiazzando la critica che si aspettava una versione un po’ meno acustica dei vecchi brani acustici. Grande sorpresa anche per lo spostamento della posizione in scaletta di Yesterday, non più quarta ma sesta: una decisione che sta facendo molto discutere i suoi fan. La critica ha comunque definito "mitico" il concerto, salutando in Paul "il più mitico tra i miti del rock".
 
Jeremy Kapinsky. Detto "l’urlo di Satana", il cantante dei Morturia a ottant’anni suonati dispone di una potenza vocale così straordinaria che nei ristoranti il maitre lo prega di scrivere le ordinazioni su un bigliettino per non spaventare gli altri clienti. Jeremy non mangia più i piccioni vivi come fece nel mitico raduno di Choopanooga, mandando in delirio quattrocentomila ragazzi. Ma è pur sempre in grado, come è accaduto alla Royal Albert Hall, di staccare un orecchio con un morso a un trombettista della Royal Symphony Orchestra. Nella sua autobiografia, con un grande atto di onestà intellettuale, confessa di non avere mai fatto uso di droghe, chiedendo scusa ai suoi fan. "Solo qualche abuso di bicarbonato dopo i concerti, per digerire i piccioni". Secondo la rivista "Hei Kids!", che è la Bibbia del rock, Jeremy Kapinsky è "uno dei personaggi più mitici che abbiano mai calcato le scene".
 
Big Tooga Mustle. Questo vero e proprio mito del blues porta ancora in giro i suoi centottanta chili per tutta l’America. "No, non avverto i miei novant’anni – ha detto Big Tooga a un giornalista di "Pop & Freaks", considerato la vera Bibbia del rock – forse perché mi sentivo una chiavica anche a venti". Accompagnandosi solo con una piccola chitarra di poco prezzo ("Little cheap guitar" è il suo brano più celebre), canta le sofferenze dei suoi fratelli neri nelle piantagioni di cotone. Per non turbare la sua grande sensibilità, il suo manager di sempre, Bill Tricky, gli ha tenuto nascosto l’esito delle Guerra di Secessione e l’abolizione della schiavitù. Il suo unico cruccio è non avere mai suonato alla Royal Albert Hall, ma forse verrà raggiunto in Louisiana dalla Royal Symphony Orchestra per eseguire "Little cheap guitar" accompagnato da centoventi elementi. Non ce n’è alcuna ragione e l’orchestra renderebbe inintellegibile la flebile voce di Big Tooga, ma la critica ha già definito l’evento "un incontro mitico tra due miti".
 
Wallace O’Hara. Il più grande folk-singer di tutti i tempi, che fu maestro di Bob Dylan e prima di lui di Woody Guthrie, scrive ancora le sue malinconiche ballate, i cui testi sono studiati in molte università per l’amara, intensa vena poetica. Nella sua ultima canzone scrive: "Vorrei andarmene prima che la notte sia troppo scura / E prima che qualche stronzo mi definisca "mitico" / Non avevi inventato i sinonimi, Signore? / E allora, perché ce li hai levati?". 

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