LA REPUBBLICA del 7 luglio 2011 

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Ci saranno anche utili scrupoli e pensose alternative, dietro la decisione del Pd di astenersi sull´abolizione delle Province proposta da Di Pietro. Ma l´effetto sull´opinione pubblica – devastante – è quello di un voto di potere, che assimila l´astensione del Pd alla posizione di Pdl e Lega, che le Provincie se le tengono strette. Non può essere un caso che i tre maggiori partiti italiani, cioè quelli con il personale politico più numeroso, si siano messi di traverso, e dopo anni (decenni) che si discute di snellire l´enorme apparato buro-politico e ridurne i costi, abbiano ottenuto l´ennesimo rinvio. Come non pensare che il sistema dei partiti anteponga i suoi problemi interni (di personale, di posti di lavoro, di fette di potere da gestire) alle esigenze del Paese? E come non pensare che questo meccanismo auto-riferito, e quasi autistico, sia così devastante da spingere il principale partito di opposizione – in un momento come questo, poi – a confondersi con interessi di casta, a irritare molti dei suoi elettori, ad alzare un mattone in più nel maledetto muro che separa gli eletti dagli elettori? Un partito non è un´azienda, si dice da anni a sinistra per segnare le distanze dal berlusconismo. Ma se poi, quando si vota e si decide sugli assetti della politica e sulla vita amministrativa, un partito vota come se fosse un´azienda che difende i propri interessi, la differenza diventa molto meno percepibile. 

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Autore

Michele Serra Errante è nato a Roma nel luglio del ’54. Nel ’59 la famiglia si trasferisce a Milano, dove Serra è cresciuto, ha studiato (maturità classica al liceo Manzoni) e ha cominciato a lavorare, nel ’75, come stenografo-dimafonista all’Unità, interrompendo l’università al terzo anno di Lettere Moderne. Prima redattore, poi inviato dell’Unità (per le pagine dello sport e per quelle degli spettacoli), nell’85 comincia a collaborare a Tango di Sergio Staino, dedicandosi alla scrittura satirica. Nell’89, dopo la chiusura di Tango, il direttore Massimo D’Alema gli chiede di progettare e dirigere un secondo inserto satirico e culturale. Nasce Cuore, che per due anni resta all’interno dell’Unità e poi, dal ’91, diventa un settimanale autonomo. Lascia la direzione nel ’94, per festeggiare i suoi quarant’anni e per dedicare più tempo alla scrittura. Attualmente collabora con Repubblica ed Espresso. E’ stato uno degli autori di “Vieni via con me” e, per la quinta edizione, è tra gli autori di Che tempo che fa, trasmissione condotta da Fabio Fazio. Come autore televisivo ha lavorato con Beppe Grillo, Adriano Celentano, Gianni Morandi e Antonio Albanese. Come autore teatrale, ha scritto per Luca De Filippo, Antonio Albanese, Claudio Bisio, Milva e il Teatro Stabile di Genova. Ha scritto diversi libri: un romanzo, due raccolte di poesie, quattro raccolte di articoli e due libri di racconti. Il suoi ultimi libri: Tutti i santi giorni (Feltrinelli, 2006) e Breviario comico. A perpetua memoria (Feltrinelli, 2008)



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