L’ESPRESSO del 18 agosto 2011 

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I Bot? Vendiamoli al chilo Pare che i titoli di Stato italiani siano un ottimo materiale isolante per sottotetti e possano essere usati anche negli imballaggi. Intanto Tremonti pensa ad allargare la Fontana di Trevi per aumentare il gettito di monetine. E Berlusconi rilancia il turismo promettendo di comprare una casa su Marte
 
"L’economia italiana e il mio governo non sono sotto la tutela di Germania e Francia. Ve lo posso assicurare, perché me l’ha appena detto al telefono Angela Merkel". Nonostante queste ferme parole di Berlusconi, il piano europeo per salvare l’Italia è considerato dagli osservatori un dato di fatto. Questi i principali punti.
 
Bot. La Banca centrale europea acquisterà i nostri titoli di Stato a prezzo politico: ben dodici euro al quintale, la stessa quotazione delle rotoballe di erba medica. Pur essendo inadatti all’alimentazione bovina, ovina ed equina, i Bot italiani sono considerati un discreto isolante per sottotetti e un ottimo materiale da imballaggio. Per dare un segno di fiducia ai risparmiatori italiani, la Bce ha anche deciso che aprirà in ogni città italiana uno sportello dotato di biro senza catenella.
 
Borsa Dopo una lunga trattativa, il nostro governo l’ha spuntata: la Borsa di Milano potrà restare a Milano. A una condizione: che le transazioni restino aperte solo per cinque minuti, dalle 9 alle 9 e 5 del mattino. "Abbiamo calcolato che in così poco tempo perfino l’investitore più idiota non è in grado di fare danni eccessivi", fanno sapere fonti autorevoli da Strasburgo. Ma molti osservatori giudicano troppo ottimistica questa valutazione, citando il caso di un anziano risparmiatore italiano che nel 1978 fece crollare in pochi secondi tutte le Borse europee comperando 10 mila azioni Fiat il giorno stesso della presentazione della Centoventisette Rustica, attualmente esposta al Museo della Tortura di Pechino.
 
Manovra La manovra urgente preparata dal nostro governo era molto articolata. Prevedeva il raddoppio della Fontana di Trevi per implementare il lancio di monetine da parte dei turisti, con un beneficio erariale di almeno 30 euro al giorno. La riscossione di un pedaggio anticipato per il Ponte sullo Stretto in previsione della sua costruzione, nel 2074. Una questua porta a porta, in collaborazione con la Cei, affidata ai sagrestani con apposita sacca di raccolta. E una riedizione della campagna mussoliniana "Oro alla Patria", con lunghe code di cittadini entusiasti che accorrono spontaneamente in piazza Venezia per consegnare alle autorità fedi nuziali, argenteria e altri beni preziosi. Quest’ultimo punto è stato giudicato troppo costoso a causa del vasto impiego di comparse di Cinecittà. Pur apprezzando gli sforzi, Sarkozy e la Merkel hanno chiesto al governo italiano, come primo importante passo per rassicurare i mercati, due mesi di totale inattività.
 
Fiat Scavalcando le autorità italiane, Sarkozy e Merkel, in un incontro riservato, hanno chiesto a Marchionne se, in cambio di qualche palata di miliardi di contributi pubblici, Fiat non potrebbe produrre almeno un paio di nuovi modelli, per dare un segnale positivo ai mercati. Pur essendo molto sorpreso dalla bizzarra richiesta, l’ad della Fiat ha garantito che entro l’anno verrà presentato un efficace restyling della Centoventisette Rustica e che il primo modello uscito dalla catena di montaggio sarà destinato al Quirinale. Con una nota cortese ma molto ferma, il Quirinale ha fatto sapere di non sentire particolare esigenza della nuova vettura in un momento di austerità come questo.
 
Turismo Come mai il turismo italiano è afflitto da un grave calo di presenze? "Il problema è che un weekend a Venezia costa come una spedizione su Marte": è la conclusione di una commissione del Parlamento europeo venuta in Italia a monitorare i nostri prezzi. La commissione ha potuto fare rientro a Strasburgo solo grazie a una colletta dei camerieri dell’albergo dove alloggiava. Berlusconi, per dimostrare di avere perfettamente colto la drammatica situazione, ha promesso di comperare presto una villa su Marte. 

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