L’ESPRESSO del 27 ottobre 2011 

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Silvio, le nuove promesse all’Ue Un vertice europeo nella Torre di Pisa raddrizzata, il pareggio di bilancio entro un quarto d’ora, età pensionabile a 120 anni, più un cesto di tortellini e salumi a tutti i membri della Commissione. Così il premier tenta di ricucire i rapporti internazionali Le risatine di Merkel e Sarkozy all’indirizzo di Berlusconi segnano il punto più basso nei rapporti tra Italia ed Europa. Come reagirà il nostro governo?
 
Nota ufficiale. Una dura nota ufficiale del governo italiano, nella quale si esprime "incredulità per la scarsa considerazione recentemente dimostrata", è stata recapitata alle autorità europee da un messo governativo che ha raggiunto Bruxelles vestito da Pulcinella e a bordo di un carretto siciliano. Lo seguiva il festoso codazzo delle nostre maschere regionali, come prevede la riforma federale. Brighella, Balanzone, Gianduia e Meo Patacca hanno consegnato ai membri della Commissione, in segno di amicizia, salumi, tortellini, taralli e altri prodotti tipici. La consegna è avvenuta al suono delle zampogne, e animata dalle tipiche, simpatiche mossette della commedia dell’arte, tra le quali la mano a conchetta, le corna e il peto modulato.
 
Economia. Molte le incomprensioni tra Europa e Italia in campo economico. Quando è a colloquio con la Merkel, Berlusconi promette di raddoppiare l’età pensionabile fino a centovent’anni e dimezzare il numero dei parlamentari. Quando rientra a Roma, forse confondendo gli appunti che gli ha messo in tasca la Merkel, dimezza l’età pensionabile e raddoppia i sottosegretari: per effetto degli ultimi provvedimenti, i settecento nuovi sottosegretari risultano pensionati già da quando avevano 14 anni, e accumulando stipendio, pensione e indennità parlamentare percepiscono 78 mila euro al mese. La Commissione europea, con un richiamo ufficiale, accusa Berlusconi di sparare promesse sapendo di non poterle mantenere. Il premier, furioso per l’accusa ingiustificata, ha promesso di pareggiare il bilancio di Stato entro un quarto d’ora e di ospitare il prossimo summit mondiale su una base lunare o, in alternativa, sulla Torre di Pisa raddrizzata.
 
Diplomazia. Per rabbonire Francia e Germania, Berlusconi ha corretto un paio di barzellette sui tedeschi scemi e sui francesi finocchi, sostituendoli con gli estoni, ma per distrazione le ha raccontate durante il brindisi di benvenuto all’Estonia. Secondo un rapporto dell’Istituto di studi strategici europei, il solo governo che non è offeso a morte con Berlusconi è quello di Praga, perché all’ultimo vertice il leader ceko era assente per malattia. Industria. L’Europa si chiede: come mai gli imprenditori italiani, che esportavano in tutto il mondo automobili, navi, elicotteri, oleodotti, chimica, tecnologia, oggi figurano al vertice solo in due comparti, quello delle mozzarelle di bufala e quello degli accessori per mozzarelle di bufala? E come mai questo disastro produttivo avviene proprio con un imprenditore a Palazzo Chigi? Berlusconi, colpito dalla singolare coincidenza, ha risposto che non ci aveva mai pensato, e che si informerà con i suoi collaboratori di altre eventuali curiosità e spigolature da raccontare al prossimo vertice europeo.
 
Le gaffes. Oltre ai numerosi episodi già noti, sembra che il premier sia stato protagonista di altri gravi incidenti diplomatici. In particolare, nel corso di una cena ufficiale all’Eliseo, subito dopo avere raccontato una barzelletta su Carla Bruni in visita negli spogliatoi della Nazionale di rugby, si è addormentato di colpo e gli è caduta la faccia nel brodo. Ridestatosi di soprassalto, per darsi un contegno ha finto di averlo fatto apposta per divertire i commensali e invece di risollevare la testa ha cominciato a fare le bolle nel brodo soffiando con la bocca. Ha poi insistito per ripulire personalmente, con il suo tovagliolo, gli schizzi che avevano raggiunto le signore sedute vicino a lui, e per alleggerire l’imbarazzo dei presenti ha spiegato che "è solo una scusa per toccare le tette", ridendo da solo, nel gelo generale, per lunghi istanti, fino a quando il sonno non lo ha nuovamente sopraffatto. 

 


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